Raddoppiare e interrare il binario ferroviario: questa la chiave scelta per migliorare la viabilità della
città metropolitana di Bari, riducendo al contempo l’impatto ambientale sul territorio. Con 24 ore al giorno di operatività 7 giorni su 7, CMB ha accelerato i tempi di esecuzione e realizzato una tratta di quasi 12 km, di cui almeno 3 di galleria con vie d’esodo secondo normativa, inclusi i relativi impianti eseguiti secondo gli standard RFI.
L’opera contribuisce a riorganizzare e riqualificare i centri di Triggiano e Capurso, grazie all’eliminazione di vari passaggi a livello e all’introduzione di un sistema evoluto per migliorare la sicurezza su tutta la linea. Nelle vicinanze della stazione di Noicattaro sono state realizzate alcune opere idrauliche di sistemazione dei canali, finalizzate a limitare i fenomeni alluvionali possibili in caso di piogge intense.
Vittorio Buzzi
Direttore di cantiere
Durante i lavori sono riemersi importanti reperti storici risalenti all’Età del Rame nel comune di Capurso (BA). Un’area di lavorazioni artigianali, resti di strutture, resti faunistici e ceramiche sono stati esaminati da Anna Maria Tunzi della “Soprintendenza per la tutela, conservazione e restauro del patrimonio archeologico” della Terra di Bari. Secondo i risultati scientifici, le origini della cittadina risalgono ad almeno 5 mila anni or sono. Stando alla tipologia di ritrovamenti, in questa zona avrebbe avuto sede un insediamento di cacciatori.
Le cittadine di Triggiano e Capurso sono state unite da una “galleria scatolare” di 6.85 mt di altezza e 10 mt di larghezza. Si tratta di una struttura realizzata con elementi prefabbricati tipo spalla che si adattano a qualsiasi soluzione di fondazione. Veloce da installare, riduce i tempi di “scavo aperto”. Per l’infrastruttura, inoltre, sono stati utilizzati muri di sostegno Paver (conosciuti anche per i muri a “T”), consigliati nella realizzazione di grandi infrastrutture.
Si fermano i lavori per valutare una variante richiesta dalla committenza, poi definita nel dicembre dello stesso anno.
Dopo 7 mesi di chiusura, in paese riapre la viabilità grazie al completamento del ponte in pietra.
Stop di un mese per i 240 lavoratori del cantiere. Chiusi alberghi e ristoranti che ospitano i trasfertisti, si torna a casa in attesa che passi l’emergenza. Riaperto il cantiere, nel container si allestisce un Centro tamponi rapidi.
Stop necessario per essere operativi h 24. I lavori entrano a pieno regime, con 240 persone e 150 mezzi all’opera.
Ridurre i tempi dopo i ritardi iniziali è la strategia di CMB, forte dell’esperienza in altre grandi imprese infrastrutturali.
Cambia la compagine delle aziende coinvolte e si parte con le maestranze del Consorzio Eureca, che avvia una riprogettazione alla luce delle nuove normative
CMB si aggiudica l’incarico tramite un raggruppamento temporaneo di imprese che comprende il Consorzio Eureca e l’azienda locale Cogit.
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