rispetto agli assi urbani. L’intervento ha previsto una grande attenzione per la sostenibilità ambientale e per il contenimento dei costi energetici della struttura, certificata sulla base dello standard LEED 2009 for Core & Shell con un livello PLATINUM.
Torre Hadid, il secondo grattacielo di CityLife, rientra in un grande progetto di riqualificazione urbana nell’area dell’ex Fiera di Milano. Lo “Storto”, progettato dall’architetto Zaha Hadid, è una torre con una pianta a rombo. Si eleva per 43 piani e 170 metri in cemento e vetro, effettuando una torsione su se stessa rispetto agli assi urbani.
Grande attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi energetici della struttura, per la quale è prevista la certificazione sulla base dello standard LEED 2009 for Core & Shell con un livello PLATINUM. Ai piedi dell’edificio, a uso principalmente direzionale, è stata realizzata una galleria commerciale e alcuni percorsi coperti di collegamento con la stazione metropolitana Tre Torri della linea M5. L’edificio dispone di un parcheggio riservato e interrato per circa 380 posti auto. Ospita la sede milanese di Assicurazioni Generali.
Marco Cruciani
Project Manager
Per “fermare” la torsione della struttura, in ogni piano sono stati inseriti dei pezzi di metallo che irrigidiscono il nucleo. Una volta posato, il metallo è stato tirato per contrastare la torsione. “Senza questi accorgimenti, una volta arrivati al quarto piano, la torre si sarebbe accartocciata su se stessa”, spiega il project manager Marco Cruciani.
Per installare l’insegna “Generali” si allestisce una gru, con un elicottero arrivato dalla Svizzera. È una giornata cruciale: in un’ora e mezza tutto viene montato, grazie al lavoro di oltre 30 uomini. Un intervento acrobatico che attira i curiosi e sconvolge Milano già all’alba.
Grande successo per l’apertura straordinaria del grattacielo nel quartiere CityLife a Milano in occasione della Giornata del Fai (Fondo ambiente italiano) d’autunno. Lunghe file per salire fino al 19esimo piano, dove una guida conduce i visitatori a esplorare un piano “tipo” completo della struttura.
Arrivano i container dalla Cina, un po’ alla volta perché gli spazi non sono sufficienti per lo stoccaggio dell’intero lotto. Ogni pezzo è diverso dall’altro: per questo è stato accuratamente numerato e catalogato. Tutto coincide alla perfezione.
Il percorso di visita è stato diviso in tre distinti momenti formativi: la direzione tecnica del cantiere (governo economico, organizzazione e programmazione dei lavori, logistica); la visita al cantiere; la complessità progettuale dell’opera e l’applicazione d’avanguardia del BIM on field.
Si parte dai piani sottoterra, sopra la fondazione. Ogni giorno vengono gettati 800 mq di solaio. E ad aprile vengono gettate le elevazioni fuori terra, che verranno completate entro un anno: si procede al ritmo di un solaio ogni sei giorni.
Viene posata la gigantesca platea di fondazione che reggerà il grattacielo. Per le fondamenta vengono utilizzati 7.500 metri cubi di calcestruzzo: in un due giorni e mezzo viene gettato una sorta di elemento monolitico in grado di reggere un edificio che si alzerà per circa 200 metri.
CMB si aggiudica l’appalto del nuovo grattacielo a Milano, grazie alla migliore offerta tecnico-economica, mentre il contratto viene firmato nell’arco del mese di luglio.
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